2013, Dicembre | In ricordo di Tillo

Ettore Aspetti ci ha lasciato. Tra i fondatori di PIACENZA MUSEI, membro del Consiglio Direttivo per 15 anni, animatore infaticabile della promozione dei beni culturali e dei Musei, grande conoscitore d’arte, massimo esperto nel restauro delle carrozze, è stato un pilastro nel settore della cultura artistica sia a Piacenza che in altre città italiane, dove veniva chiamato per ricevere commissioni di lavoro per restauri, stime e consulenze, che si trasformavano sempre in benefici per il committente; Ettore infatti non era legato al denaro, ma al lavoro e al risultato da raggiungere. Non si atteggiava in modo paludato come alcuni restauratori, che con un po’ di vanità si presentano come VIP; aveva la cordialità di chi dà rispetto all’interlocutore e si offre con familiarità per la condivisione del progetto di salvataggio e di valorizzazione del bene artistico, aveva quella disinvoltura rassicurante di fronte ad ogni progetto d’intervento che dava immediata fiducia. Del restauro degli oggetti in legno o in materiali diversi aveva un pensiero e una conseguente metodologia rivolta alla conservazione dell’autentico a tutti i costi, con trattamenti naturali: resine penetranti e consolidanti per il legno, sapone inglese e annullamento della tensione per i cuoi, antiruggine trasparente per i ferri, reintelo per le stoffe, asportazione delle tinte improprie a secco con bisturi per non danneggiare il sottostante originale; i materiali organici o metallici inseriti ad integrazione delle parti erano coevi o riutilizzati da altri contesti affini. Tutti lo conoscevano per Tillo, diminutivo che creava una subitanea simpatia e che riduceva l’impatto di rivolgersi a lui per qualche cosa d’importante; il suo irresistibile humor creava immediatezza nella comunicazione e gioiosa operatività. Con i Musei di Piacenza tutto era cominciato nel 1982, quando per incarico del Sindaco Pareti, affiancato dagli Assessori alla Cultura Aldo Lanati e ai Lavori Pubblici Luciano Guglielmetti, fu iniziato il recupero delle carrozze abbandonate da anni a un destino infausto. Da lì partì anche la grande avventura per l’allestimento dei Musei, cui Aspetti diede un contributo straordinario e indispensabile: vedevamo e valutavamo i dipinti e le sculture da esporre e nei grandi saloni vuoti disponevamo le singole opere, utilizzando un semplice carrello e macinando chilometri; i fasti farnesiani planarono tutti nelle loro cornici di pertinenza e nella giusta sequenza indicata dalle fonti storiografiche. Quando nel 1988 furono aperte le prime sezioni museali ci si rese conto che era stato raggiunto un risultato storico, erano state superate le gigantesche prove di fattibilità dell’allestimento dei Musei. Nello stesso tempo iniziò un’amicizia salda e produttiva e una disponibilità continua di Aspetti per il recupero e il restauro dei soffitti lignei a cassettoni, dei frammenti dell’antico portone seicentesco del Palazzo, delle parti murarie che gradualmente si presentavano nel recupero funzionale del Palazzo vignolesco e della Cittadella viscontea; una collaborazione senza interruzione per ogni evento piccolo o grande, che si presentava sulla scena fino ad aprire al pubblico la raccolta delle Carrozze nel 1990 e la Pinacoteca nel 1997, ad ampliare le Carrozze e a inaugurare la Cappella Ducale nel 1998, a esporre parzialmente le raccolte archeologiche negli anni successivi. Intanto per il gran lavoro era seguito dal fidato quanto edotto Claudio Pittoni, che lo ha seguito fino continuamente. È rimasta memorabile la consegna della prima carrozza sabauda presso il Quirinale nel 1996, tra corazzieri che la spingevano e curiosi che sgranavano gli occhi; la sua presentazione dopo il restauro Aspetti fu un colpo di teatro. Poi vennero ancora altre carrozze pregiate dal Quirinale, dal Museo della scienza e della tecnica di Milano, da privati, che oggi hanno concorso a fare del Museo delle Carrozze di Piacenza il più importante d’Italia e tra i più cospicui d’Europa. Nel 1995 Aspetti fu tra i fondatori di PIACENZA MUSEI e si fece trasportatore del gruppo promotore con il suo furgone per la visita di tutti i Musei piacentini in città e fuori, con uno straordinario spirito di animazione e di coinvolgimento degli operatori del settore per il rilancio della conoscenza e per le nuove aperture dei Musei piacentini, sui quali poi uscì una bella e utilissima Guida, tuttora insuperata. Lo abbiamo apprezzato al massimo, lo abbiamo goduto, se n’è andato in punta di piedi, senza far apparire il suo male, minimizzandolo secondo la sua filosofia di vita: la natura è tutto, la storia è un flusso ciclico e noi ci adattiamo.

 

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