2013, Dicembre | Il grande pittore, il saggio maestro

Bruno Grassi, Annunciazione, olio su tela, 1995

Dopo cinquant’anni Bruno Grassi è tornato all’Istituto d’Arte Felice Gazzola di Piacenza, dove aveva bruciato tutti i record: era stato allievo per otto anni frequentando tutti i corsi diurni e serali e aveva vinto tutti i primi premi, che gli consentivano viaggi di istruzione. Da due anni il grande maestro, reduce dai trionfi romani e americani, ha accettato l’incarico di insegnare pittura e figura, suscitando entusiasmo tanto che le iscrizioni al suo corso per 80 posti si sono esaurite in un solo giorno. Il suo metodo formativo è basato sullo studio della figura dal vero davanti alla modella e ai gessi; non impone nulla di suo, nessun aspetto della sua iconografia da seguire, aspetta che ognuno tiri fuori la sua personalità, perché la sua è un’azione maieutica e rivolta alla tradizione, da cui si deve partire sempre e comunque. Per questo escono opere diverse e opposte alle aspettative come collages e quadri informali, espressioni spontanee e autentiche, solo dopo che ognuno ha dimostrato di saper fare, di saper disegnare e colorare dal vivo; l’arte è uno strumento liberatorio di fronte ai grandi problemi della vita non una tecnica. 

 

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