2011, Agosto | Transvisionismo, la galleria-laboratorio

Transvisionismo, Studio e Laboratorio d’arte: veduta dello spazio espositivo

A Castell’Arquato, borgo di origine romana, di illustre storia medioevale e di grande fascino monumentale, attraente per le sue bellezze naturalistiche e per le sue apprezzate specialità enogastronomiche, è nato nel 1995 il Transvisionismo, un movimento artistico che non guarda al passato ma al post-moderno. Il manifesto del movimento è stato pubblicato il 28 gennaio 1995 e sottoscritto da artisti che concordemente credono nell’arte astratta, informale e gestuale, un insieme di sensibilità estetiche che caratterizzano l’arte contemporanea, almeno quella che ha invertito la rotta rispetto alla tradizione della forma naturalistica. Il termine Transvisionismo si riferisce ad una visione possibile proiettata al di là della secolare pittura imitativa e della materia pittorica in se stessa per raggiungere uno stato di fruizione dinamico e virtuale, in cui si smarrisce l’esperienza e si apre una conoscenza nuova, fatta di gesti mossi da una istintività artistica senza inibizioni e senza barriere ideologiche, che si concretizzano in un insieme di segni, in grado di suscitare emozioni e rivelare forme materiche sconosciute. Il critico padovano Giorgio Segato (2001) aveva già individuato le coordinate del movimento, distinguendolo dal generico Informale come complesso di reazioni alla rappresentazione della figura umana: esso è stato la conseguenza di fatti storici ed epocali drammatici e disumani (i disastri della seconda guerra mondiale, gli stermini etnici, l’incrollabilità del dominio politico assoluto e combinato del mondo) e l’espressione della disperazione, di un deciso pessimismo, se non di un irreversibile nichilismo.

 

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