2008, Agosto | Inizi Seicento, animali nella dilettevole villa

Particolare del frontespizio (verso) de La rinovata agricoltura, e dilettevole villa del P. M. Giuseppe Falcon

Nella rassegna dei trattatisti classici moderni sull’agricoltura, sul vino e sulla cucina va annoverato il piacentino Giuseppe Falcone, che compilò un’opera di notevole peso se rapportata ai trattati coevi di Gallo, Tanaglia, Tanara, Croce, alla quale è giusto riservare un’attenzione particolare. In un precedente numero di Panorama Musei (“L’orto a ciclo continuo nel secolo XVI”, aprile 2004) erano già stati presentati l’organizzazione dell’orto nella casa di campagna e l’utilizzo stagionale a rotazione dei suoi prodotti, tratti da La nuova, vaga, et dilettevole villa, di Giuseppe Falcone Piacentino, in Venetia, appresso Nicolò Moretti, 1603. Qui riprendiamo un altro aspetto organizzativo fondamentale, la dotazione zootecnica, che funziona perfettamente al suo interno e che costituisce una risorsa fondamentale per la vita quotidiana. Successivamente, per concludere la rassegna, si indicheranno le coltivazioni principali da lui raccomandate. Bisogna dire che con Falcone ha termine quella precettistica sull’agricoltura come attività produttiva e insieme distensiva, che si contrappone alle tribolazioni della città e che assume ancora una disincantata visione rinascimentale della natura e della vita in villa.

 

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