2006, Dicembre | Foppiani e gli artisti piacentini del fantastico

Gustavo Foppiani, Verità e menzogna (1983)

La mostra presso lo Spazio Rosso Tiziano di Piacenza (16 dicembre - 22 gennaio) è l’occasione per un bilancio della cultura artistica piacentina del secondo Novecento riferita al nucleo forse più noto e discusso, costituito inizialmente da Foppiani-Spazzali-Cinello e appena dopo arricchito con Armodio-Berté-Romano: artisti che sono sempre stati fianco a fianco nei loro singoli vissuti, ma non avevano ancora avuto la possibilità di ritrovarsi schierati insieme davanti al pubblico se non in esposizioni collettive. Le loro orme sono state seguite da altri della generazione successiva: Canepari, Peratici e Gallerati, a parte Braghieri, che è un veterano. Con questo non si crede di aver completato il punto sulla situazione artistica piacentina, ma di aver per la prima volta creato in una mostra una simulazione sulle personalità appartenenti ad una stessa matrice artistica, quella del realismo fantastico, che non si riconosceva né nel figurativo tradizionale né nell’astratto, che si poneva come alternativa secca.

 

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