2005, Dicembre | I musei nel web: come visitarli con la tastiera

Il tavolo di relatori: da sinistra le due studentesse del Liceo Classico Gioia, Stefano Pronti, Graziano Villa

Le straordinarie potenzialità di internet e degli strumenti multimediali nel campo museale e artistico. All’incontro hanno partecipato, con una ricerca, due studentesse del Liceo Classico Gioia di Piacenza

Il convegno del 18 novembre 2005, intitolato I Musei nel web: come visitarli con la tastiera, ha affrontato le problematiche imposte dalle nuove, irresistibili tecnologie e si è svolto nell’ampio salone del settecentesco Palazzo Galli della Banca di Piacenza, il cui Presidente ha seguito i lavori e si è complimentato per l’opportunità offerta da Piacenza Musei. Ha aperto il convegno Stefano Pronti (Vice Presidente di Piacenza Musei, Dirigente del Settore Cultura e Sport del Comune di Piacenza e Direttore della Biblioteca Passerini-Landi di Piacenza), che ha inquadrato le questioni sia dal punto di vista tecnico (tecnologie multimediali e realtà virtuali) sia da quello della diffusione sociale (un Pc su ogni scrivania, un Pc in ogni casa). Gli imprevedibili sviluppi attuali hanno reso possibile la sperimentazione di forme di comunicazione on-line del patrimonio artistico e culturale da parte delle istituzioni tradizionalmente deputate alla sua conservazione e divulgazione. Da qui il boom di siti di musei e gallerie cui si è assistito in questi ultimi anni – sono alcune migliaia – e il diffondersi del concetto di museo virtuale. I principali vantaggi di internet per la presentazione di opere museali stanno nel permettere ad ognuno – in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi momento – di vedere, utilizzando la tastiera, monumenti, opere d’arte e reperti senza spostarsi dalla scrivania, e nel facilitare l’inserimento di ogni opera nel suo contesto storico, culturale e persino ambientale, attraverso l’interattività e la struttura ipertestuale del World Wide Web. In tal modo viene risolta una delle maggiori difficoltà, derivate dalle necessità espositive e dallo spazio disponibile, che impediscono di ricostruire il contesto originario e i collegamenti con le stesse opere dell’artista o di altri artisti.

 

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