1997, Aprile | “Il Museo tra istituzione e azienda”

E’ appena nato uno studio con uno spirito nuovo rispetto alla consueta logica amministrativa che presiede la conduzione del museo italiano. Si è infatti cercato di avvicinare - nei concetti gestionali e nelle analisi delle funzioni e delle responsabilità decisionali - il museo a una struttura aziendale, superando quella prudenza o diffidenza che l’amministrazione pubblica nutre, per sua natura, verso ciò che è diverso. Le teorie devono essere belle e, anche se non integralmente applicabili per tutti, devono offrire possibilità di miglioramento pur parziale a molti. Certo, viene qui descritto il “Museo ideale”, il “Museo impegnativo”, che rende tuttavia questo studio realizzabile perché diverse situazioni e proposte presentate si possono praticare e realizzare senza particolari difficoltà. Le origini di questo studio risalgono al 1994: le motivazioni di entrambi gli autori nacquero dall’interesse per l’eventuale sovrapposizione di una lettura aziendalistica a quella istituzionale e umanistica, favorendo l’incontro di una lettura economica con una lettura amministrativa; incontro diventato possibile per l’affinità di vedute circa l’efficacia e l’efficienza di un servizio museale. Nel testo vengono usati alternativamente, ma volontariamente, i termini museale, aziendale, istituzionale con la convinzione che l’istituzione-museo dovrebbe operare in un ambiente sociale che va analizzato come realtà di mercato; tuttavia non per questo si deve pensare che il Museo si debba comportare come azienda verso l’utenza; il rapporto tra museo e visitatori, tra museo e pubblico di riferimento, è più complesso, ha contorni più culturali e attenzioni più sociali. Per capire lo spirito di questo studio-ricerca bisogna entrare nella logica del rinnovamento progettuale e organizzativo, togliendo (o spostando temporaneamente) gli imperativi pesanti e ingombranti che la responsabilità di un Museo esige come certezze, come basamenti storici per la sopravvivenza della struttura.

 

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