La cucina a Piacenza, in Italia e nei secoli su Sette del Corriere

Ampio spazio al mio libro La cucina a Piacenza, in Italia e nei secoli sul numero 12 di SETTE, l'inserto del Corriere della Sera. Di seguito riporto l'incipit dell'articolo-intervista:

Il passato insegna che l’Italia è cresciuta attorno ai fornelli

Storia di copertina/3 Cinque anni di ricerca raccolti in un libro

Come sezionare la carne o produrre il vino. I vegetali coltivati negli orti medievali. Lo scalco, ovvero lo chef del ‘700. Dall’Antica Roma a oggi, Stefano Pronti racconta la storia delle nostre tradizioni culinarie

Un lavoro di ricerca durato più di cinque anni e iniziato quando l’Expo era solo un pensiero, attingendo dagli archivi di Stato, vescovili e privati. E perquisendo, scortato da due archiviste, tra fondi e collezioni, documenti e stampe antichi, molti dei quali precedenti il Quattrocento, per andare alle origini delle cucine locali su cui si è costruito il culto della tavola italiana. Stefano Pronti, storico e critico d’arte piacentino, ex direttore di Palazzo Farnese e del teatro di Piacenza, ammette apertamente di non amare quella creatività che nell’ultimo Novecento ha deviato la tradizione gastronomica del Bel Paese. In casa sua, la moglie, cuoca sublime, cucina ancora la Lingua di bue allo scarlatto alla maniera di Ada Boni, l’unica che ricorda quella che si mangiava negli Anni 50, quando i macellai giravano la lingua nel salnitro per sei, sette giorni, fno a farla diventare, appunto, scarlatta: «Questo è un tipo di cucina che abbiamo perso in modo irrecuperabile», dice. La cucina a Piacenza, in Italia e nei secoli, il libro che raccoglie i risultati delle ricerche, uscirà ad aprile e avrà un’edizione ridotta in inglese a benefcio di chi arriverà in occasione della manifestazione milanese.

 

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